
I grandi brand del lusso sono sempre più attenti alla sostenibilità dei propri prodotti. Il trend sembra arrivare da un “nuovo” tipo di consumatori. I cosiddetti “neogreen”, che si differenziano dagli ecologisti avendo un atteggiamento meno ideologico: non rifiutano affatto il consumismo e non vogliono tantomeno rinunciare alla qualità né alla ricercatezza dei prodotti che acquistano, basta però, che siano “politically correct” e quindi il più sostenibili possibile.
Ci sono tanti modi per far convivere questi due “mondi”: si passa dagli stilisti che propongono stivali in pelle sintetica, passando per collezioni firmate realizzate con canapa e cotone biologico, sino ad arrivare a case di moda che devolvono una parte del ricavato in beneficenza. Ma il cambio di rotta non si ferma soltanto alla moda, anche in altri settori di lusso si concretizza lo stesso trend.
Sono tanti gli esempi:
- mega-yatch di lusso a propulsione ibrida
- auto da corsa con rivoluzionarie tecnologie ad idrogeno
- resort immersi in spiagge incontaminate e giungle selvagge, in pieno rispetto dell’ambiente circostante
- orologi di lusso che non richiedono batterie ma solo energia solare
Mete eco-friendly
Anche i turisti green cercano sempre più di soddisfare le proprie esigenze, senza rinunciare al lusso avendo però allo stesso tempo rispetto per la natura. Sono già nate, infatti, 72 strutture sparse in tutto il mondo facente parte del cosiddetto “LCL World” (Luxury camps and lodges of the world).
Bellissimi lodge costruiti sugli alberi, antichi fienili sparsi sulle rive di un fiume e campi tendati nelle riserve naturali. L’obiettivo, secondo i creatori, è quello di conservare il patrimonio ambientale e culturale dei luoghi senza rinunciare agli elevati standard di qualità. Si preservano quindi le tradizioni locali e si rispetta la biodiversità.
Anche per quanto riguarda le riunioni d’affari, ci sono sempre più soluzioni green. Eccone alcune:
- lodge costruiti in parchi nazionali senza televisioni o telefoni
- bungalow costruiti davanti al lago Verde, come accade in Argentina
- edifici situati nelle vallate del Wyoming, Stati Uniti. Dove pietre naturali, antichità locali e legno la fanno da padrona.
- se invece siete alla ricerca di un contatto ancora più “intimo” con la natura, una possibile soluzione potrebbero essere le case sugli alberi. Godersi la natura in uno spazio sospeso, magari godendosi anche la cucina aborigena, può regalare tantissime emozioni.
Gioielli e ecologia
L’unione del mondo dei gioielli con quello dell’economia si è maturato nel metodo della rigenerazione. Gioielli rigenerati? Cosa sono? Oltre ad essere un’ottima opportunità di risparmio, i gioielli rigenerati possono essere un’ottima opportunità di risparmio per chi li acquista; ma in più, evitano la produzione di nuovi prodotti che potrebbero comportare procedure inquinanti e dannose per l’ambiente.
I gioielli rigenerati, rispetto ad altri beni usati, hanno la peculiarità di sembrare veramente nuovi una volta “trattati”. Ad esempio, con il metodo “LuxuRigen” ideato dalla gioielleria ReLusso, i gioielli possono ritornare al loro splendore iniziale.
Il procedimento esclusivo e garantito (eseguito da professionisti e da strumenti verificati) si divide in diverse fasi:
- Prima sterilizzazione: il gioiello viene posto in un contenitore con una soluzione composta da acqua e liquido igienizzante, che viene portato a ebollizione e poi lasciato in posa per un tempo specifico. In questo modo, le impurità più grossolane vengono rimosse. Se necessario, si provvede a una spazzolatura del gioiello, mediante uno spazzolino, che permette di raggiungere i punti più nascosti:
- Lavaggio ad ultrasuoni: il gioiello viene posto in una lavatrice ad ultrasuoni in un liquido detergente specifico per i gioielli, caldo a 60-70°C. La lavatrice a ultrasuoni rimuove molto profondamente le impurità e restituisce un gioiello persino più pulito di un gioiello al momento della vendita originaria;
- Ispezione dell’orafo: il gioiello viene consegnato a un orafo che provvede al controllo esperto e molto accurato di ogni sua parte. Se necessario, l’orafo esegue anche la riparazione delle parti lesionate del gioiello (ammaccature, sezioni mancanti ecc…);
- Rifinitura: si tratta della vera e propria messa a nuovo del gioiello. Grazie all’orafo, eventuali graffi e opacità sul gioiello scompaiono, attraverso le fasi della lucidatura (specifica per l’oro giallo) o della rodiatura (specifica per l’oro bianco);
- Seconda sterilizzazione: il gioiello viene sottoposto a una specifica lampada a raggi UV per un tempo di trenta minuti. Il gioiello appare perfettamente igienizzato e pari al nuovo.
Presente e futuro del lusso ecosostenibile
In seguito alla pandemia del Coronavirus, alcuni concetti che tanti stilisti o brand cercavano di promuovere, sono oggi diventati uno “standard”. Intere collezioni, concepite per chi desidera ridurre il proprio impatto sull’ambiente ormai sono presenti in quasi tutte le collezioni dei brand di lusso.
Non passa un giorno senza che un marchio non si proponga da questo punto di vista. Tutti in qualche modo, stanno cercando di essere il più eco-responsabili possibile. Sono tanti i modi per “diventarlo”: essere più responsabili nel packaging, nelle certificazioni, nei trasporti, nei materiali utilizzati sin dall’inizio della filiera, fino alle piccole rifiniture finali.
Sono tante le aziende che cercano di “accorciare” sempre più le proprie filiere, cercando di ridurre al minimo l’impronta di carbonio durante i trasporti e la fabbricazione dei loro prodotti. Possono riuscire in questo scopo anche fabbricando i siti di produzione con energie rinnovabili. Questa nuova realtà che stiamo affrontando, ci ha costretti in qualche modo ad adattarci a nuovi modi di lavorare e a renderci consapevoli che ormai questi cambiamenti non possono più essere rinviati.