Tesla e l’ingresso in Standard&Poor’s 500

Business Insider racconta l’esordio di Tesla in Standard&Poor’s 500, un indice di borsa statunitense molto importante.

Chi entra in questo valore vuol dire che fa parte delle 500 aziende americane con maggiore capitalizzazione, questo valore borsistico è nato nel 1957.

Le aziende quotate S&P sono anche valutate su New York Stock Exchange (Nyse), l’American Stock Exchange (Amex) e il Nasdaq.

Lo Standard & Poors 500, conosciuto semplicemente con la sigla S&P, è più importante del Down Jones che considera solo i principali 30 titoli americani.

Così Tesla e le imprese di Elon Musk entrano a tutto diritto nelle piattaforme di trading online, dove anche il piccolo risparmiatore e investitore può seguire i valori delle grandi società in borsa, nel betting online.

Perché nel mondo delle scommesse si punta anche sugli andamenti borsistici o su fatti importanti riportati dalla cronaca. Ad esempio, una domanda che interessa Tesla e Elon Musk chiede agli scommettitori, su www.22bet.eu.com, chi sarà il primo uomo ad andare su Marte.

Tesla, cronaca dell’ingresso in S&P

Le azioni di Tesla nelle ore di operazioni per l’ingresso S&P hanno toccato un massimo record di 695 dollari, il volume di scambio è andato oltre 200 milioni di titoli in un giorno.

Tantissimi investitori hanno puntato sulla cavalcata di Elon Musk portando un controvalore di circa 148 miliardi di dollari e in soli 15 minuti secondo le piattaforme trading.

Purtroppo, non tutti gli analisti o esperti economici hanno visto di buon occhio l’ingresso di Tesla di S&P, anzi c’è chi l’ha ritenuta un’operazione rischiosa.

Il motivo è dovuto anche al concentrarsi di operazioni trading elettroniche e ad un calcolo algoritmico troppo semplicistico che potrebbe non sempre rispecchiare la realtà.

Insomma, c’è una domanda tecnica che si fa in questi casi, se si tratta di segnali d’acquisto o di una bolla.

Sull’indice di Tesla in crescita qualche esperto ha teorizzato un andamento non troppo reale seppur positivo.

C’è anche il fatto che essere una società trainante di un indice borsistico è una grande responsabilità come hanno dimostrato spesso Apple e Google in un altro ambito e settore, qualche volta comparabile.

L’analisi di Godman Sanch: Tesla tra Google e Amazon

Goldman Sachs è una delle più grandi banche d’affari del mondo, con sede a Manhattan le sue analisi e statistiche sono sempre importanti. Godaman Sachs è quotata con sigla GS el NYSE a 258,53 USD, con un fatturato annuale che supera i 35 miliardi di dollari.

Le analisi compiute da questa realtà sono molto importanti per capire la solidità o meno di un progetto societario. Secondo GS la capitalizzazione di Tesla peserà circa l’1,5% sul totale.

Sono importanti i grafici che mostrano il posizionamento di Tesla rispetto ad altre grandi società, tutte di settori diversi.

Tesla è posizionata dopo Facebook con valore YTD Return di 657, Market Cap 600, Float Cap da 480 punti. Prima di Facebook abbiamo Google con la sua compagnia proprietaria, la Alphabet INC, in questi giorni cresciuta grazie all’integrazione di un colosso degli smartwatch.

Molto prima troviamo Amazon, Microsoft Corp e Apple al primo posto. Queste tre realtà stanno crescendo anche per effetto dello shopping natalizio che non ha del tutto bloccato la crescita di queste tre società.

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