La storia della Mercedes è fatta di eventi che hanno segnato il destino della produzione di automobili: dall’invenzione dei primi veicoli ai modelli più tecnologici, questa casa automobilistica si è insinuata sul mercato con l’eleganza e la qualità tecnologica delle sue vetture, risultando tuttora un simbolo per tutti gli appassionati di motori.
La nascita di Mercedes e i primi anni
La storia di Mercedes comincia ben prima della fondazione della casa automobilistica. Risale al 1886 il brevetto, ad opera dell’ingegnere tedesco Karl Benz, della prima automobile mai costruita: si trattava della “Patent Motorwagen“, un veicolo che montava un motore a cilindro con una cilindrata di 557 cc, una potenza inferiore a 1 CV e la prima accensione a scoppio della storia. Completavano la struttura della vettura un telaio in acciaio, ruote costruite con raggi di metallo e freni importati da quelli allora in uso per le carrozze a cavalli.
Già negli anni immediatamente successivi, vedono la luce veicoli dotati di motori più potenti, come ad esempio quello equipaggiato dalla “Benz Velo“, dotato di una cilindrata di 1.045 cc o da 1.660 cc (rispettivamente con 1,5 e 3 CV).
Per arrivare alla nascita vera e propria della Mercedes, però, bisognerà attendere quasi quarant’anni. Nel 1926, la fusione tra la casa automobilistica fondata da Karl Benz e la Daimler (che usava il nome Mercedes per indicare i propri motori), guidata sul versante ingegneristico da Ferdinand Porsche (che avrebbe successivamente lasciato la ditta per fondare l’omonima casa automobilistica di auto di lusso) avrebbe dato il via alla storia della Mercedes come oggi la conosciamo.
Nei primi anni ’30, la Mercedes si fa notare per un altro record: risale al 1931 la presentazione della Mercedes 170 W15, prima auto dotata di sospensioni per tutte e quattro le ruote. Con l’avvento del nazismo, la casa automobilistica è avvantaggiata dalle politiche di detassazione volte ad agevolare l’acquisto dei mezzi a quattro ruote. Pochi anni dopo (nel 1936), viene brevettata la prima auto di serie che montava un motore a diesel (la Mercedes 260D).
Gli anni della Seconda Guerra Mondiale, invece, rappresentarono una dura battuta d’arresto per la produttività della casa automobilistica. Dapprima, vi fu la conversione forzosa degli stabilimenti per la produzione di armi; in seguito, i bombardamenti alleati provocarono seri danni ad alcuni dei siti produttivi più importanti.
Il Dopoguerra
Dopo la fine del conflitto, il disastroso panorama economico e sociale della Germania rese particolarmente difficoltoso anche alla Mercedes ogni tentativo di ripresa. Alla fine degli anni Quaranta, in particolare, molti componenti della direzione vennero allontanati o costretti alle dimissioni a causa di indagini sui loro presunti coinvolgimenti con il regime nazista. Nel contempo, la ricostruzione degli stabilimenti venne a essere complicata dalla divisione del Paese nelle sfere di influenza dei principali vincitori del conflitto, preludio di quella che sarebbe diventata la divisione della Germania.
Fu grazie alle vendite del modello 170V, unico veicolo allora in produzione, che la società fu in grado di rifinanziarsi per avviare le vere e proprie opere di ristrutturazione e crescita dei decenni successivi. In particolare, con l’inizio degli Anni Cinquanta, Mercedes poté lanciare sul mercato nuove classi di veicoli, come la serie 300. Inoltre, la casa automobilistica cominciò a produrre veicoli destinati alle gare sportive, presentando ad esempio il modello 300 SL, che avrebbe consentito numerose vittorie nei mondiali di Formula 1 tra il 1954 e il 1955.
Negli anni a seguire, i modelli progettati prevedevano l’implementazione di importanti novità tecnologiche, come l’introduzione della struttura a scocca portale o l’iniezione diretta quale mezzo di alimentazione dei veicoli.
Sempre negli anni Cinquanta, forte della robusta ripresa economica, Mercedes tentò di espandersi sul mercato delle automobili di fascia economica, attraverso l’acquisto della AutoUnion. Dopo i primi anni di vendite incoraggianti, i risultati deludenti dei veicoli progettati sotto questo diverso marchio (che montavano storicamente motori a due tempi) spinsero alla dismissione del comparto, che sarebbe stato acquisito nel 1965 da Volkswagen.
Analogo tentativo di espansione, poi sfumato, fu la proposta di acquisto della BMW nel 1959: nonostante le condizioni economiche disastrose di quest’ultima, i piani di acquisto furono tutti scartati, mentre nel giro di qualche mese (anche grazie a modelli come la 1500) BMW si sarebbe ristabilita finanziariamente.
I modelli degli anni a cavallo tra i Sessanta e gli Ottanta
Con l’ingresso negli anni Sessanta, Mercedes rivela al mercato due modelli entrati nella storia: la grande berlina classe 600 e una nuova fiammante generazione della spider SL.
Negli anni Settanta debutta il primo modello della classe S, divenuta anche auto dell’anno nel 1974. Le nuove linee di questo decennio, più aggraziate e meno “tedesche”, si devono anche all’ingresso nella casa automobilistica di Bruno Sacco, designer friulano che diventa nuovo responsabile dello stile delle vetture Mercedes.
Al contempo, continuano le innovazioni tecnologiche sviluppate dai veicoli all’avanguardia: ad esempio, nel 1977 debutta la 300SD, prima automobile dotata di un propulsore turbo diesel; nel 1979, invece, nasce la classe G, che monta, tra le prime vetture prodotte in Europa, l’ABS.
Per quanto riguarda i modelli venuti alla luce negli anni Ottanta, invece, bisogna segnalare la 190 (lanciata nel 1983), che rappresenta all’epoca la più piccola vettura prodotta dalla Mercedes. Continua, inoltre, la produzione della classe SL, con il lancio, nel 1989, della quarta serie della vettura, tuttora considerata tra le più eleganti auto realizzate dalla casa automobilistica.
La storia recente di Mercedes
In anni più recenti, Mercedes continua a detenere notevoli primati mondiali per quanto concerne l’innovazione tecnologica e lo stile. In particolare, negli anni Novanta sono introdotti alcuni dei modelli tuttora più rappresentativi della casa automobilistica.
Tra questi, vi è il lancio nel 1996 della spider SLK e, appena un anno dopo, della classe A e della classe M: la prima rappresenta il primo monovolume di ridotte dimensioni prodotto da Mercedes e che avrebbe vissuto alterne fortune con le serie successive; la seconda, invece, è un SUV che, del pari, è stato oggetto di così numerose riedizioni (come con la classe ML, arrivata negli anni Duemila) che ancor oggi la Mercedes Classe A usata è una delle auto più selezionate all’acquisto.
Negli stessi anni, Mercedes ritorna alla ribalta anche nelle competizioni sportive, conquistando, negli anni 1991-1995, per quattro volte il titolo costruttori nel campionato DTM e aggiudicandosi due campionati GT1 nel campionato FIA GT (1997 e 1998) grazie al modello CLK.
L’accordo con Chrysler, volto all’acquisto della relativa infrastruttura produttiva, dà scarsi risultati, costringendo Mercedes alla dismissione all’inizio del 2007. Fortunatamente, le sorti finanziarie del gruppo rimangono salde, anche grazie a un successivo accordo di collaborazione con il gruppo Renault, siglato nel 2010.
Tra i modelli messi in commercio negli ultimi anni, si segnalano le nuove classe A, sostituita nel 2014, il rilancio della classe B (che presenta un pianale simile a quello della classe A) e, soprattutto, l’introduzione dei nuovi modelli classe C, le cui varianti berlina, cabrio, station wagon e coupé sono tra le vetture di punta della produzione contemporanea della casa tedesca.
Su segmenti di mercato più elevati vanno ricordate le eleganti classe E, il Suv classe GL e il vero e proprio gioiellino di casa, la classe S.