Qualche giorno fa è stata lanciata la notizia: “la stazione spaziale cinese Tiangong 1 sta cadendo sulla terra e potrebbe colpire anche l’Italia!”
Niente allarmismo
Dopo questa comunicazione, la Protezione Civile che sta monitorando la situazione avverte che le possibilità che Tiangong 1 colpisca l’Italia, sono abbastanza ridotte ma, tra il 28 marzo a il 4 aprile controllate il cielo, non si sa mai. Insomma, in poche parole il messaggio è “Tranquilli, ma non troppo”!
Tiangong 1 è stato lanciato nel 2011 ed è il primo modulo sperimentale prodotto e lanciato dal centro spaziale di Jiuquan. Da due anni fa, marzo 2016, la navicella ha incominciato la sua discesa verso al terra e il suo arrivo è previsto tra il 28 marzo e il 4 aprile.
L’Agenzia Spaziale Italiana ha perfezionato la comunicazione specificando che la caduta di frammenti è prevista in questo lasso di tempo solo nell’Emilia Romagna e nelle regioni a sud della stessa. La traiettoria, però, non può essere definita con certezza e si dovrà aspettare il rientro nell’orbita terrestre per poter dare dati più certi.
Quali informazioni abbiamo sui danni che possono causare i frammenti?
Per evitare il panico, le ultime notizie sottolineano con enfasi che la caduta di frammenti sul territorio italiano è abbastanza improbabile, tuttavia, per pararsi da ogni problema, la Protezione Civile ha emesso questo comunicato: “Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto.”
Quindi cerchiamo di seguire questi consigli che forse, ma non è detto, potrebbero evitarci qualche danno:
- È improbabile che i frammenti facciano crollare edifici, quindi meglio stare chiusi in casa, ma si deve stare lontani da porte a vetri e finestre, anche se sono molto resistenti perché installate da torinofinestre.it;
- I frammenti, colpendo i tetti, potrebbero sfondarli creando pericolo per i piani più alti e i sottotetti, quindi meglio stazionare nei piani più bassi dell’edificio;
- In caso d’impatto, i luoghi più sicuri sono le volte dei piani inferiori, le porte inserite nei muri portanti e vicino alle colonne, negli edifici in cemento armato;
- I frammenti più piccoli non sono visibili prima dell’impatto con la terra;
- I frammenti più grandi potrebbero non frantumarsi e contenere idrazina, quindi se si avvista un pezzo, bisogna stare a 20 metri di distanza e avvisare le autorità competenti.
Questo però non deve assolutamente allarmarvi, dicono!