Al nono minuto della seconda frazione di gioco Christian Pulisic ha l’occasione d’oro di portare in vantaggio il Milan dal dischetto, a pochi secondi dal miracolo straordinario compiuto da Maignan sulla conclusione ravvicinata di Gatti. L’americano, in questa stagione fra i più brillanti e in forma del Diavolo con prestazioni convincenti, sistema con calma la palla sul dischetto dei rigori preparandosi mentalmente all’esecuzione. Lo Stadium trattiene collettivamente il respiro temendo fortemente una sconfitta che sarebbe pesantissima dopo quattro pareggi consecutivi nelle ultime uscite tra campionato e coppe. Max Allegri, come sua abitudine consolidata negli anni, non osserva direttamente il calcio di rigore preferendo voltarsi completamente. Dà decisamente le spalle all’azione in corso, non è certamente la prima volta che accade: lo fa un po’ per pura scaramanzia personale e molto per contenere e gestire l’ansia del momento che inevitabilmente sale in situazioni del genere.
L’esecuzione fallimentare: palla in curva e Stadium in delirio
Pulisic calcia malissimo mandando inspiegabilmente la palla in curva senza nemmeno impensierire minimamente Di Gregorio, i tifosi bianconeri presenti sugli spalti esplodono letteralmente di gioia per lo scampato pericolo. Max si gira immediatamente verso la panchina e si fa raccontare con ansia lo sviluppo della manovra dal suo vice storico Landucci che ha seguito attentamente tutta l’azione. Prima chiede con apprensione se Di Gregorio ha effettivamente parato il tiro dal dischetto di Pulisic e, ricevuta sorprendentemente la risposta negativa da parte del collaboratore, pone subito un’altra domanda più specifica: «Ha tirato di piatto o di collo? Ma come ha fatto a sbagliare? Glielo avevo raccomandato di non tirare di piatto durante la preparazione». La reazione del tecnico livornese testimonia quanto avesse studiato preventivamente anche questo aspetto tattico della partita, consapevole dell’importanza che avrebbe potuto avere un episodio simile nell’economia complessiva del match.
L’importanza psicologica del rigore fallito nel contesto della partita
Questo rigore clamorosamente sbagliato dal giocatore statunitense rappresenta probabilmente il momento chiave dell’intero incontro e potenzialmente della stagione per entrambe le squadre coinvolte. Per il Milan si tratta di un’occasione sprecata che poteva cambiare completamente l’inerzia del match e regalare tre punti fondamentali in chiave classifica contro una diretta concorrente per le posizioni che contano. La pressione sulle spalle di Pulisic in quel momento era enorme, considerando non solo l’importanza della partita ma anche il periodo delicato che la Juventus stava attraversando con risultati deludenti. Per i bianconeri invece questo errore dagli undici metri ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza, un momento che avrebbe potuto spezzare definitivamente la squadra e invece ha paradossalmente dato nuova linfa ed energia. Lo Stadium ha vissuto quei secondi con il fiato sospeso e l’esplosione di gioia dopo l’errore ha galvanizzato l’ambiente e i giocatori in campo che hanno trovato nuove motivazioni. Gli appassionati che desiderano seguire con maggiore coinvolgimento le partite e vivere emozioni intense possono trovare interessanti opportunità su 1-bet.eu per arricchire l’esperienza di visione del campionato italiano.
Le statistiche impietose sui rigori del Milan in questa stagione
Questo ennesimo rigore fallito si inserisce purtroppo in una statistica davvero impietosa per i rossoneri che stanno attraversando un momento complicato per quanto riguarda le conclusioni dal dischetto. Da inizio anno solare 2024 il Milan ha incredibilmente sbagliato ben 7 dei 13 rigori complessivamente calciati in serie A, una percentuale pari al 54% che rappresenta il record negativo assoluto tra tutti i top club europei. Un dato che fa riflettere sulla preparazione mentale e tecnica di questo fondamentale, considerando che in una stagione lunga e combattuta anche un solo rigore trasformato in più può fare la differenza tra un piazzamento e l’altro in classifica finale. Allegri aveva evidentemente lavorato sulla situazione analizzando i movimenti e le caratteristiche di Pulisic, suggerendogli probabilmente di non tirare di piatto ma di cercare potenza e precisione con il collo del piede. Il consiglio però non è stato seguito e il risultato finale è stato disastroso. La nazionale italiana guidata da Gattuso affronta sfide importanti e situazioni di pressione simili, come testimonia la trasferta in Estonia dove gli azzurri hanno l’obbligo categorico di portare a casa i tre punti per continuare il cammino verso la qualificazione ai prossimi Mondiali. La gestione della pressione nei momenti decisivi rappresenta sempre un elemento fondamentale per le squadre che ambiscono a traguardi importanti, sia a livello di club che di nazionale, e questo rigore sbagliato ne è la dimostrazione pratica più evidente possibile di come un singolo episodio possa condizionare pesantemente l’esito finale di una partita combattuta ed equilibrata come quella dell’Allianz Stadium tra due grandi del calcio italiano.